Arles Fotografia, Les Rencontres Arles Photographie
Anche quest’anno siamo presenti in Francia, nella città di Arles, dove si svolge l'importante Festival Internazionale della Fotografia, Les Rencontres Arles Photographie 2010; qui siamo anche inviati speciali per "Literary" e per "Art a part of cult(ure)".
Arles (Francia) dal 3 luglio al 19 settembre 2010
La fotografia digitale, analogica o realizzata attraverso contaminazioni linguistiche oltre che tecniche è l'oggetto della manifestazione che in questa edizione, in particolare, fa l’occhiolino anche alle arti visive: performance, pittura, installazioni con più mezzi, molti video. Si evidenzia, anche, una maggior presenza di opere fotografiche, realizzate essenzialmente con la fotocamera digitale o analogica, o dandosi con la polaroid, su carta ma anche su alluminio, cartone, forex, legno, plexiglass, metalli, con diverse tecniche tra le quali il collage; molte le proiezioni video, sia pubbliche che in luoghi privati, ambientate con musica di sottofondo o strettamente in sinergia con lo scorrere di frame. Non viene meno, nemmeno in questa edizione della kermesse francese, l'uso della manipolazione o del più minimo ritocco attraverso l'ormai immancabile Photoshop, trasformando un lavoro di fotografia in un'opera mista. E' interessante, quest'anno, notare l'aumento della varietà delle tematiche trattate da diverse ottiche: non solo legate alla singolarità degli autori ma in qualche misura conesse a una sensibilità nazionale. Ecco quindi un proliferare di immagini di vita urbana, focalizzata molto nell'architetture sia alta, di qualità progettuale ed estetica, sia più banale, dei più disparati luoghi del pianeta; consueta è la presenza di ritrattistica e del paesaggio, la focalizzazione del gruppo sociale, il privato; non mancano la moda e gli effetti estetici - attraverso la luce - e gli aggregatori sociali quali la musica e lo sport. E' più intenso lo sguardo su complessità tematiche come la prostituzione, la tossicodipendenza, la guerra, la povertà nei sobborghi di grandi metropoli, accanto a trattazioni di genere e sull'omosessualità. La vita nei paesi africani e nei paesi asiatici si dipana attraverso immagini tranquillizzanti oppure più dure; c'è, si vede e incide, l'inquinamento, il disagio, l'alienazione, e la politica è a volte controcanto, altre soggetto privilegiato. Tutti questi sono i temi favoriti della fotografia contemporanea e dominanti nel mercato dell'arte della fotografia che questa autorevole festa della Fotografia. Che pare, anche, una sorta di Biennale veneziana, con le sue proposte nei padiglioni, o con i suoi spazi simili all’Arsenale, come il grande Parc des Ateliers (vecchi depositi di treni dall'architettura industriale dei primi novecento) o gli storici palazzi del centro di Arles, nelle sue chiese e cattedrali sconsacrate - in stile gotico o medievali (sappiamo bene che Arles è stata fondata dai romani con una splendida arena e altri grandi monumenti romani...).
Proprio in una di queste chiese gotiche, la Sainte-Anne, si poteva visitare una grande mostra del novantenne artista argentino Leon Ferrari (Leone d’oro alla 52 Biennale di Venezia 2007): oltre alle numerose opere inedite, alle fotografie e ai suoi oggetti ironici, era esposto il suo famoso cristo crocefisso sopra l’aereo da bombardamento americano, lavoro presentato alla stessa Biennale veneziana.
In corso, parallelamente, c'era una mostra particolare: la retrospettiva del padre di Leon, Augusto Ferrari (1871-1970), pittore di origini italiane, che realizzava moltissimi scatti di modelli e modelle. Questea vecchie fotografie, ottocentesche, servivano come base per comporre scene di ogni genere per i suoi quadri, che egli dipingeva magistralmente.
Interessante la foto-installazione, nella chiesa medievale Eglise des Freres Precheurs , della fotografa francese Annette Messager che usava oggetti quali vestiti, materassi etc. intersecati a sue foto.
Nello spazio Martin du Mejan, segnaliamo due belle esposizioni: una retrospettiva di Mario Giacomelli (nato e morto a Senigallia a 78 anni), di professione tipografo e grandissimo fotografo; al piano di sopra, la mostra dell’artista Peter Klasen, pittore-fotografo del quale sono proposte opere pittoriche pop-eggianti e di grandi dimensioni, accanto a fotografie delle sue opere, sempre in grandi dimensioni e in alta definizione.
Bella la mostra Polaroid Empiril! nelle vicinanze dello spazio Van Gogh: tra gli artisti, il francese Nicola Delogne, Andy Warhol, Oliviero Toscani, Franco Fontana, Mario Schifano...
Interessanti le mostre agli spazi des Ateliers: quella del fotografo canadese Michel Campeau, con splendide grandi foto di immagini casuali modificate negli spazi da lui fotografate, o le composizioni con oggetti fotografate un pò ovunque. Altrettanto belle le foto di Ernest Haas, Michael Ackerman, Marcos Lopez (argentino, con foto-sirenetto), Sylvia Balhause (installazione fucile-bersaglio) e della particolare installazione a terra (pavimento) della fotografa americana (N. Y.) Marlo Pasqual che ha presentato un ritratto femminile trapassato da parte a parte da un neon.
Da segnalare, tra i video proposti nella manifestazione, alcune realizzazioni con sequenze di foto, altri veri e propri filmati di azioni, performances, storie varie e video-corti; alcuni autori più interessanti: Haas Ernest, Erik Kassel, Christian Marclay. Quest'ultimo ha proposto un ottimo video sui tiri al poligono, con elaborazioni di spari e di immagini da vari filmati con armi, che ha evidenziato la simultaneità tra visione e sonoro (gli spari, secchi, aggiaccianti) attraverso quattro videoproiettori. Altri video di buon interesse: dell'israeliano (ma vive a New York) Gilar Ratman, che aveva un video di una performance con alcune persone nude che infilavano la testa in una sua grande foto di paesaggio; le teste si vedevano frontali, inizialmente; poi la foto girava e mostrava, nel retro, le... chiappe dei modelli. Intensi gli otto minuti del video del belga Dominique Besson, intrigante il video dei ritratti dell’argentina Sebastian Mauri o quello dell’americano Christian Marclayche legava con una lunga corda al suo furgoncino la sua chitarra, una mitica Fender: collegata all’amplificatore, veniva trascinata ovunque, per strade sterrate o asfaltate, per campi, sul deserto; simultaneamente, Marclay riprendeva questo trascinamento registrandone anche il suono provocato dai magneti della chitarra con il casuale contatto al suolo fino alle streme conseguenze, inevitabili: la distruzione della chitarra!
Diversi ma tutti eccellenti i video dall’artista fotografo iraniano/olandese Paolo Wood , del brasiliano Marco Godinho , del cubano Francis Alys, dell’americano Peter Hutton (presente con tre video), dell’inglese Luke Fowler con 44 minuti registrati presso l’hotel Cloitre; altro ottimo video è quello dell’americano Leigh Ledare: sull’erotismo, sulle sofferenze, sul pianto, la disperazione e il dolore.
Molti anche i video e foto presenti nel padiglione Promenade Rock dedicato ai musicisti , da Mick Jagger e ai Rolling Stones ai tanti gruppi rock degli anni Sessanta Settanta, o da personaggi gravitanti nel sistema musicale di quei anni, artisti e fotografi del calibro di Andy Warhol, Robert Mapplethorpe, Jamie Reid , Jean Pigozzi, Billy Name, Dan Graham ecc.
Particolarmente curiose e interessanti le foto dei fotografi Brian Monaco & William Nathan, i ritratti di Keiki Fahara, le due grandi foto fatte ai raggi X di Xavier Lucchesi, Jean Pigozzi, Kasuo Sinohara, la "Iridimensionevisione" dove si dovevano usare degli occhiali speciali per il 3D e tutte le immagini erano scelte e direzionate con un mouse dallo spettatore stesso. Particolare attenzione meritavano le foto del fotografo italiano Luca Zanier accorpate in Meetings # 1, fino al 15 agosto in corso a Le Magasin de Jouets sempre ad Arles.
Nei giorni tra il 3 e il 12 luglio si sono succeduti anche convegni, seminari, dibattiti, accanto a letture di porfogli, Premi: una vivacità propositiva, questa, che ha coinvolto artisti, fotografi, critici, giornalisti e operatori di settore che hanno testimoniato la grande salute del linguaggio e dello specifico fotografico. Tra le molteplici manifestazioni, la Nuit de la Roquette, con ben 32 proiezioni in tutta la città (in gallerie, piazzette, rioni, scuole, nei cinema) sino alle prime ore dell’alba coinvolgendo tutto e tutti.
Al Parc des Ateliers un Padiglione era dedicato all’Editoria e alle Gallerie: per l’Italia erano presenti Magazine + wave Photogallery , Zoom e le gallerie Steidl Brancolini Grimaldi di Roma/Firenze e Carla Sozzoni e Forma di Milano.
In questa autorevole kermesse francese si è notata l'ampia partecipazione del Fotoclub Padova, con oltre 15 fotografi dell’associazione, molto presenti e ben indirizzati dal suo presidente Mario dal Molin e già frequentatori - almeno alcuni di questi - di Arles da parecchi anni, come Gianluca Scordo, Francesco Danesin, Piero Alfonsi, Loriano Meggiato, Denise Muraro, Roberta Lotto, Ornella Francou , Sandro Nalin ...
Nella Galerie Photos Guillosson Thomas 1 Rue Vauban (al Centro storico in Arles) è in esposizione fino a settembre anche un'opera di chi scrive; il Gruppo Sinestetico, appunto, propone una particolare foto su tessuto 60 x 90... Dopo questo conflitto d'interessi spudorato e giocoso, passiamo ad altro, citando alcune situazioni collaterali: della Ecole Nationale Superieure de la Photographie e, come di consueto, del Museo Ken Damy di Brescia (presso l’Hotel Forum in pieno Centro di Arles) con opere fotografiche di Giacomelli, Rafael Navarro, William Ropp e l'immancabile Ken Damy stesso. Egli è, anche, da anni, l’organizzatore dell'allegra e sempre ben riuscita Festa degli italiani: nell'area-piscina dell’hotel Forum e con degustazione di cibi italiani e vino del bresciano. Nota di colore e mondanità a parte, l'evento ha aperto una porta sull'eccellenza e il Made in Italy.
Ancora a proposito del museo Ken Damy e della Fotografia: l'istituzione organizza a Brescia la Biennale Internazionale della Fotografia–Brescia titolata Tra pittura e fotografia e in corso dal 2 al 24 settembre 2010.